di Camilla Ghedini
«Da narratori abbiamo cercato di sorvolare l’ovvio, il cliché, il conosciuto. Abbiamo preferito addentrarci nelle zone più oscure e nascoste dei nostri stessi pregiudizi». Così Marilù Oliva, curatrice de Il mestiere più antico del mondo? (Elliot), antologia sulla prostituzione che sarà presentata oggi, alle 17, all’Auditorium della Salaborsa, da Federica Mazzoni, Presidente della Commissione Cultura del Comune di Bologna. Tabù, sul tema, ci sono ancora. Di qui l’obiettivo:
«Narrare la mercificazione del corpo, di ogni età e di ogni nazionalità, oltre gli stereotipi e i moralismi. Senza retorica, semplificazioni, facili soluzioni. E portare l’argomento all’attenzione del dibattito pubblico e dell’agenda politica emendandolo dal perbenismo». Patrocinata da Telefono Rosa (cui andranno i proventi), l’antologia contiene racconti di Oliva, Dacia Maraini, Maurizio de Giovanni, Romano De Marco, Camilla Ghedini, Alessandro Berselli, Sara Bilotti, Ilaria Palomba. Un viaggio disincantato tra marciapiedi, festini in albergo, inviolabili case private, stanze di giovani studentesse che ‘giocano’ con le web cam.
«Quello della prostituzione – riprende Oliva – viene visto come un mondo ‘altro’, una dimensione a sé che non ci riguarda. Chi ne usufruisce finge di ignorare che dietro si incontrano quasi sempre storie di sfruttamento, schiavitù, miseria economica o disprezzo. Chi non ha mai lambito questa realtà, la guarda con diffidenza e disprezzo. Se non abbattiamo queste barriere, non potremmo mai ridurre il fenomeno e contrastare le prevaricazioni da cui è alimentato».
Autori maschili e femminili, per dimostrare che «la risposta alla tormentata e dibattuta questione ‘Esiste una scrittura femminile?’ è ‘No, non esiste’. In alcuni casi si può forse riconoscere un modo più complesso e tondo di affrontare la vicenda. Io volevo – la chiosa di Oliva – dare un’idea di collaborazione tra i sessi e credo di esserci riuscita».
Super
ciao bella
oggi ci sarò 😉
grande, Piero, ci fa piacere!
L’ha ribloggato su MetropoliZ blog.
grazie mille!