L’Iliade al femminile

Recensione di Romano De Marco

Uscita per MicroMega.

Con L’Iliade cantata dalle dee Marilù Oliva chiude la trilogia epica cominciata con la riscrittura dell’Odissea e proseguita con quella dell’Eneide di Virgilio, dove ha messo in atto un ribaltamento delle prospettive: nei suoi romanzi epici sono le donne a narrare. Nell’Odissea erano ninfe, dee, principesse, maghe, schiave e regine a noi note (Calipso, Atena, Nausicaa, Circe, Euriclea, Nausicaa, e Penelope); nell’Eneide c’è stato un cambiamento sostanziale: Didone si è sostituita ad Enea e ha proseguito il viaggio al suo posto, portando avanti lo stesso percorso virgiliano. Le tappe, gli incontri, i passaggi sono gli stessi dei poemi originari e forse è per questo che i suoi romanzi sono molto adottati nelle scuole. E ora c’è l’Iliade, dove sono le dee a cantare, invocate da Creusa, che verrà di lì a poco inghiottita nella notte. Forse. Perché Marilù Oliva capovolge il mito con una straordinaria opera di divulgazione culturale e di rilettura nel rispetto della tradizione ma con un occhio alla modernità.

Quello che maggiormente colpisce e convince di questa Iliade (come delle precedenti opere che compongono la trilogia) è il coraggio dell’autrice di non fermarsi a una mera semplificazione dell’originale (come già da molti, troppi altri è stato fatto) ma di addentrarsi, pur nel rispetto dell’opera omerica, nella ricerca di contenuti attuali, liberi da condizionamenti legati agli stereotipi propri di epoche storiche in cui la misoginia era elemento fondante della mentalità.Con L’Iliade cantata dalle dee Marilù Oliva chiude la trilogia epica cominciata con la riscrittura dell’Odissea e proseguita con quella dell’Eneide di Virgilio, dove ha messo in atto un ribaltamento delle prospettive: nei suoi romanzi epici sono le donne a narrare. Nell’Odissea erano ninfe, dee, principesse, maghe, schiave e regine a noi note (Calipso, Atena, Nausicaa, Circe, Euriclea, Nausicaa, e Penelope); nell’Eneide c’è stato un cambiamento sostanziale: Didone si è sostituita ad Enea e ha proseguito il viaggio al suo posto, portando avanti lo stesso percorso virgiliano. Le tappe, gli incontri, i passaggi sono gli stessi dei poemi originari e forse è per questo che i suoi romanzi sono molto adottati nelle scuole. E ora c’è l’Iliade, dove sono le dee a cantare, invocate da Creusa, che verrà di lì a poco inghiottita nella notte. Forse. Perché Marilù Oliva capovolge il mito con una straordinaria opera di divulgazione culturale e di rilettura nel rispetto della tradizione ma con un occhio alla modernità.

La versione integrale qui.

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