di Marilù Oliva
Nel romanzo “La Squola” che ho pubblicato con LiberAria Editore, una delle voci narranti, Paola detta Pauline, una studentessa ribelle che detesta i genitori e sogna il grande amore, è appassionata di Catullo. Leggendo e rileggendo le sue poesie, decide di tentare una nuova traduzione, fedele all’originale latino ma attualizzata dallo slang e dall’oralità dei teen-ager.
Dopo infinite (e bellissime) traduzioni più o meno dotte che si sono susseguite nel corso dei secoli, per la prima volta i carmina del grande poeta veronese vengono tradotti in un linguaggio immediato, attualizzato allo stremo, sporcato di volgarismi (che non mancano, nel testo latino catulliano). Segue l’esempio del celeberrimo Odi et amo.
Ora vi spiego, verso per verso, la traduzione letterale e la trasposizione scelta da Pauline.
CARME 85 – CATULLO
ODI ET AMO, QUARE ID FACIAM FORTASSE REQUIRIS.
NESCIO, SED FIERI SENTIO ET EXCRUCIOR.
TRADUZIONE LETTERALE
Ti odio (ODI, lett. ti ho presa in odio, perché è un perfetto) e ti amo (AMO). Forse (FORTASSE) tu mi domandi (REQUIRIS) perché (QUARE) io faccia (FACIAM) questo (ID). Non lo so (NESCIO), ma sento (SENTIO) che accade (FIERI) e brucio (EXCRUCIOR, verbo che rende molto bene l’idea della sofferenza bruciante derivata da un amore ferito)
TRADUZIONE DI PAULINE
“Ti odio (ODI, lett. ti ho presa in odio, perché è un perfetto) e ti amo (AMO)” diventa: Ti odio poi ti amo.
“Forse (FORTASSE) tu mi domandi (REQUIRIS) perché (QUARE) io faccia (FACIAM) questo (ID)” diventa: Vuoi sapere perché?
“Non lo so” (NESCIO) diventa: Che cazzo ne so… (dà l’idea che lui non sa proprio dove sbattere la testa, è totalmente privo di spiegazioni. Vi è mai capitato, in amore, di non riuscire a dare un motivo razionale alle vostre emozioni?)
“Ma sento (SENTIO) che accade (FIERI) e brucio (EXCRUCIOR)” diventa: Però è così e sto da cani.
Evviva!
grazie Patty!
Pingback: L'Istat certifica il coma profondo per la lettura in Italia
grazie agli amici di Sugarpulp!