“Figlia di Re. Un matrimonio per l’Italia” di Patrizia Debicke van der Noot (AliRibelli Edizioni)

Recensione di Linda Cester

“Aveva evitato di misura la sua dama di compagnia e aveva attraversato la sala di musica, ignorando la voce di Maria Pia che chiamava, per chiudersi in camera fino all’ora di cena. Voleva restare sola. La sua vita, la sua tranquillità, il suo mondo fino a quel pomeriggio erano scossi e messi in discussione dalle parole del conte di Cavour. “L’imperatore sollecita la mano di Sua Altezza Maria Clotilde di Savoia per suo cugino, il principe Napoleon…” Istintivamente le respingeva, ma…”

Patrizia Debicke prende per mano il lettore e lo conduce ancora una volta nel cuore pulsante della Storia, travolto da un romanzo appassionante e coinvolgente, che regala una protagonista straordinaria cui ci si affeziona e che lascia dietro sé le tante emozioni che affiorano spontanee durante una lettura dalla quale è difficile staccarsi. Clotilde di Savoia è un personaggio sorprendente, che entra nel cuore del lettore lasciandovi un segno indelebile, una giovane donna sensibile, dall’animo curioso e il carattere saldo, che si dimostra matura per la sua età e all’altezza di un ruolo impegnativo – moglie appena quindicenne – non adeguandosi allo stereotipo di vittima, ma anzi capace di una continua e interessante evoluzione che la porterà a crescere e a trovare una sua identità, sempre benvoluta e apprezzata, nel costante equilibrio fra l’entusiasmo della nuova vita in Francia e il rigore della rigida educazione di corte ricevuta da bambina in Italia. Una protagonista femminile sincera, spontanea, moglie innamorata e paziente, che si svela nel suo lato più intimo, vero, riflesso significativo della condizione della donna e delle dinamiche sottese alle relazioni dell’epoca, che Patrizia Debicke coglie nelle loro sfumature più complesse, consegnandoci la storia di un matrimonio in cui la componente emozionale si intreccia alle esigenze politiche del tempo, consentendo al lettore di immergersi completamente nel passato grazie a una prosa precisa, elegante, scorrevolissima, che fonde la narrazione degli eventi alla descrizione acuta dei personaggi.

L’articolo prosegue a p. 2

Questa voce è stata pubblicata in Uncategorized. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento