Gnam! a cura di Maurizio Ceccato

B comics GNAM!Sopra un’ugola che risponde a sollecitazioni tattili – la grafica si è mostrata raffinata anche in questo gioco di sinestesie – il titolo onomatopeico Gnam! campeggia su uno sfondo giallo. É il secondo volume di B comics – Fucilate a strisce, voluto da IFIX Editore e curato da Maurizio Ceccato, con la speciale consulenza di Lina Monaco.

Undici racconti inediti a colori , scritti e disegnati da autori italiani o esordienti o outsider, introdotti in seconda e terza di copertina da una cornice di posate, asce e coltelli e brevi biografie. Una grafica acutissima e studiata fin nei minimi dettagli, uno di quei libri di sostanza e metafore che si leggono con estremo godimento, che siate o meno cultori dei fumetti. E se nell’indice straripa una lingua che emerge sul rosso del sangue e delle interiora, le due bandelle aprono e chiudono le danze: la prima con un intestino e la seconda col filo interdentale.

Il tema del cibo, dell’ingoiamento, del nutrimento prosegue, vicenda dopo vicenda, con la costanza del filo conduttore. Situazioni al limite del paradossale, fotografie del panorama italiano e soprattutto della lava che vi scorre sotto, storie grottesche, cannibalesche, appetitose.

Ecco gli autori di queste storie, ciascuna tracciata con un uno stile inconfondibile e originalissimo:

Cammello, Francesco Caporale, Emanuele Giacopetti, Roberto Grossi, Maurizio Lacavalla, Lorenzo Mo’, Mattia Moro, Margherita Morotti, Emanuele Racca, Simone Pace, Spugna, Cecilia Valagussa.

Le tematiche affrontate sono diverse, dalla dissacrazione dei supereroi (e chissà con quali oscuri raggiri hanno ottenuto i loro superpoteri), all’inquinamento dei fiumi (ma se un cane prosciuga tutta l’acqua alla ricerca di un osso… quante schifezze ci troverà dentro?).

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Dall’ostinazione delle parenti fuori di testa, alle conseguenze della corsa all’oro, alla percezione dell’amore come nutrimento (forse per un po’ non mangerete più spaghetti), agli scherzi della memoria, quando si sbriciola assieme ai ricordi (e chi ne risente lo farà in una dimensione… spaziale), al parallelismo con le formiche, uguaglianza mancata, allo sfollamento e distruzione di case occupate (quando si preferisce che restino in mano ai topi piuttosto che alle famiglie), all’amara paura di essere stati scelti (e se invece fosse un privilegio, quello del sacrificio?), agli imprevisti dell’essere gemelli, alle distorsioni dei sogni dopo una pantagruelica mangiata (bello immaginare il nostro mondo trasfigurato in un pianeta-panino).

Se, come asserì Feuerbach, l’uomo è ciò che mangia, qui l’atto del cibarsi assurge ad assimilazione, divoramento, ma anche comunione col mondo. Risposta selvaggia all’impulso primario e incontrollabile dello scambio energetico in tutte le sue gamme: dal nutrimento alla sopraffazione, deviazione più diffusa dell’istinto di sopravvivenza. L’azione del fagocitare mi ha ricordato, seppur in diversissimo contesto, La città incantata di Miyazaki, in particolare il personaggio Senza-volto e la sua incredibile capacità di ingurgitare attraverso le fauci.

La bocca, quindi, come soggetto principe, come ingresso per partecipare del cibo e dell’extra-commestibile, inglobarlo, triturarlo: e così si uniscono alla danza denti, gengive, lingue. Ma non tutto è detto, in questi racconti: molto è lasciato all’immaginazione del lettore. Sperimentalismo e ibridazione guidano. E laddove l’arte del divorare viene appena sottintesa, basterà solo un rivolo di sangue su uno sfondo in bianco e nero a richiamarne la potenza e a suggestionare i due mondi cui ha accennato Maurizio Ceccato, in una conversazione telefonica:

«Il fumetto è un oggetto misterioso, perché deve fondere in un sottotesto due mondi paralleli ma diversi: la parola e l’immagine».

Leggetevelo, gustatevelo e divoratelo questo libro. Buon appetito, dunque.

di Marilù Oliva

 

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Una risposta a Gnam! a cura di Maurizio Ceccato

  1. Patrizia Debicke ha detto:

    Grazie Marilù!

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