“Tremagi e il rasoio di Occam” di Paolo Pietrangeli (Todaro Editore)                   

Sul comodino della Rambaldi

pietrangeli paolo - tremagi e il rasoio di occam

Il bravo Paolo Pietrangeli, autore di film e documentari per cinema e televisione e ora anche di libri, è figlio del famoso regista e sceneggiatore Antonio Pietrangeli

“Che carte m’hai dato! Sogno o son desto? Ah Giò, se dico la parola sogno che me le guardi le carte, te le immagini tutte?

– No, ma se le sogni te le dice tutte, vero Giorgio?

Una battuta per inquadratura, una inquadratura per uno come nel telefilm Criminal Minds con la telecamera o la macchina da presa che passa in modo rituale, insopportabile, da un investigatore all’altro, una frase per uno all’inizio di ogni caso da quattordici anni.

“Che arma ha usato l’assassino?” Primo investigatore.

Stacco sul secondo che gli o le sta vicino “Un semplice cacciavite.”

Terzo investigatore “A stella o piatto?”

Quarto detective con aria preoccupata “Con quello che fa più male…”

Nelle dimostrazioni filosofiche l’uso eccessivo di varianti  fa perdere il senso delle dimostrazioni stesse e il principio logico del Rasoio di Occam, ideato nel XIV secolo dal filosofo e frate francescano Guglielmo di Occam, è il segnale opportuno al momento opportuno.

Il famoso principio in parole povere significa che a parità di fattori è da preferire la spiegazione più semplice.

Il mercato ittico di Salerno è un edificio cadente soppalcato di banconi in marmo coperti di pesce e gestito dal feroce Pasquale ‘O Pescatore, un tizio minuto dalla voce possente, che ha appena ucciso il Dr Mordicchio che non si è piegato al suo volere.  

(la recensione prosegue a p.2)

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