“La promessa” di Marcialis Mauro (Solferino)

Recensione di Raffaella Tamba

Mauro Marcialis, romano trasferitosi a Reggio Emilia, ha scritto romanzi di vario genere ma la sua cifra è indubbiamente quella storica. Ne è un esempio perfetto La promessa, primo episodio uscito con Solferino e del quale sono già in programma le tre uscite successive, per una tetralogia intitolata Colosseum e curata da Valerio Massimo Manfredi.

Roma, 61 d.C. un delitto empissimo: uno schiavo uccide il padrone che si è rimangiato la parola dopo avergli promesso la libertà. Un senatus consultum di cinquant’anni prima impone, in questi casi, l’uccisione di tutti gli schiavi che vivono nella domus del padrone. Ed in questa ce ne sono 400.

Nerone non può tirarsi indietro. La legge viene applicata. Alla fine, però, si contano 397 corpi tra quelli straziati dalla lapidazione e quelli crocefissi: “Qualcuno al Senato deve avere arrotondato” commenta laconico il legionario Livio Amanzio. Ma non è così. Ed è proprio lui a conoscerne la vera ragione. Una promessa. Una promessa fatta all’assassino. Un istante solo in cui “i loro occhi s’incontrarono e tra lo sguardo compassionevole di Livio e quello atterrita dello schiavo sembra che si stia aprendo lo spazio per una silenziosa intesa”.

Dall’episodio iniziale, ci si sposta in avanti di dieci anni, esattamente al 71 d.C. anno in cui Tito conquista Gerusalemme. Sul trono c’è ancora Vespasiano. La trama si snoda su tre linee cronologicamente parallele, quelle di tre fratelli, separati dieci anni prima e consegnati come schiavi a padroni diversi. Ma qualcosa li ha tenuti uniti nonostante tutto: un episodio tragico che ha marcato la loro infanzia, una promessa ricevuta da qualcuno ed una promessa che si sono fatti a vicenda, prima di essere strappati l’uno all’altra.

La promessa dà il titolo al romanzo per la forza del suo indotto: non solo come vincolo morale per chi ha l’onestà intellettuale di sentirlo, ma anche come legame di sicurezza e garanzia, di potersi ritrovare al di là di ogni dolore e di ogni umiliazione.

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