Recensione di Patrizia Debicke
L’Encyclopedia Britannica recita : Carataco conosciuto anche come: Caractacus, Caradoc, vissuto nel I secolo D.C: 26 – 75 circa, figlio di Cunobelino, alla sua morte divenne re della tribù dei Catuvellauni , ma il suo regno comprendeva altri popoli, in particolare i Trinovanti . Governava come sovrano una larga area che abbracciava gli Atrebati dell’Hampshire e probabilmente i Dobunni del Gloucestershire. Al tempo dell’invasione romana della Britannia, lanciata durante il regno di Claudio (41-54), guidò la resistenza dei britanni contro Aulo Plauzio (43–47 D.C.) ma, dopo essere stato sconfitto nella battaglia del Medway , si ritirò nel Galles meridionale proseguendo la guerriglia . Alla fine tuttavia fu battuto da Ostorio Scapula nel 50 D.C. , da qualche parte nelle marche gallesi, nel territorio degli Ordovices. Mentre tutti i suoi (moglie e figli) venivano fatti prigionieri, lui si rifugiò dai Briganti ma la crudele regina guerriera, Cartimandua, lo tradì consegnandolo ai Romani.
Con la sua famiglia sfilò vinto e in catene nel 44 nel trionfo romano di Claudio, che tuttavia concesse loro generosamente la grazia e una pensione a vita.
Questo romanzo “Il guerriero”, tradotto da Donatella Semproni, e che pare sarà il primo di un’ambiziosa trilogia per la penna di Simon Scarrow coadiuvato da T.J. Edward, copre solo la parte inziale dell’esistenza di Carataco, l’orgoglioso signore della guerra. Narra la storia dell’ infanzia, della sua prima adolescenza, da prescelto presso i Druidi e del suo lungo e sfibrante addestramento, sia mentale che in combattimento come guerriero tanto da superare il Primo Cerchio, fino ai suoi 17 anni.
Una storia immaginaria, raccontata da Carataco nel 61, con Nerone imperatore da sette anni, quando ha già fatto eliminare la madre e suo sponsor, Agrippina, e sta cominciando a dimostrare la megalomania e la crudele spietatezza che caratterizzerà gran parte dei suoi successivi anni al potere. Sta sfidando infatti il senato, elimina senza pietà gli avversari e soprattutto ormai pare finito il suo iniziale idillio con l’Urbe e i cittadini.
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