“Abbi cura di te” di Maristella Lippolis (Ianieri Edizioni)

Abbi cura di te - Maristella Lippolis - copertina

Recensione di Nuela Celli

Maristella Lippolis ha una fluidità narrativa come poche. I suoi racconti, delicati e coinvolgenti, riescono a farci immedesimare in situazioni quotidiane che hanno il sapore del dejà vu e che raccontano frangenti e situazioni in cui, prima o poi, tutti passeremo, dalla solitudine legata a certi periodi della vita, alle gioie coniugali o amicali, ai lutti cui inesorabilmente si va incontro nel procedere degli anni, alla fragilità della vecchiaia e ai rovesci della vita, come un terremoto, una lontananza, una partenza. Situazioni in cui la cura e l’amore si insinuano lievi e in sordina, senza irruenza, e che in punta di piedi sprigionano tutta la loro potenza, invadendo silenziose ogni spazio, accogliendo il mondo che incontrano e dando un senso al tutto.

Le protagoniste di questo libro sono donne piene di garbo, teneramente intente a non occupare troppo spazio, che nei momenti di maggiore difficoltà, o di dolore, trovano la forza di reagire esprimendo parti di sé troppo a lungo dimenticate. Ed ecco che nasce la magia, che la malinconia deraglia e diventa gioia di vivere, quieta ribellione che fa sorgere sorrisi e nuovo vigore, o che taglia, senza troppi sensi di colpa, i rami secchi. Ma anche il gesto più grave e definitivo ha il sapore della gentilezza e della mite perseveranza.

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