“La sposa del vento” di Scilla Bonfiglioli (Fazi Editore)                               

Sul comodino della Rambaldi

Scilla Bonfiglioli – Bologna – Istruttrice di aikido, laureata in Discipline teatrali e Storia del teatro presso l’Alma Mater Studiorum, ha lavorato come attrice, regista e autrice teatrale. Seguendo la madre nella professione di guida turistica, si è immersa fin da bambina nella storia dell’arte, appassionandosi in particolare alle arti figurative e alle storie degli artisti di ogni epoca e paese.

“Non essere così duro Kokoschka. Le piccole cose hanno il brutto vizio di diventare di importanza enorme, con il tempo. In quanto agli orologi, credo che ci sia una magia autentica in quei meccanismi così complicati. Anche mio padre era un artigiano, sai? Non denigrare il tuo e smetti di rimproverarlo per il passato. È al futuro che devi guardare. Cosa vuoi fare di te stesso?”. Oskar nascose il polso sotto la tavola e ci piantò le unghie con più forza. Sentì il calore della pelle offesa. Voglio essere come te, voleva dirgli. Ma non osava. “Voglio arrivare al cuore di tutti, Maestro”. Sorrise suo malgrado. “Voglio che Vienna veda il mondo come lo vedo io e rimanga sconvolta. E che mi chiami “Maestro”.

Klimt fece un sorriso sornione. “E tu come lo vedi il mondo, Kokoschka?”. Oskar balbettò qualcosa di inconsistente. Il maestro lo incoraggiò. “Puoi parlare, siamo solo tu e io”.

Bisogna mostrare al mondo il teschio sotto l’incarnato color pesca”, disse al suo doppio. “E conquistare Vienna”.

La sposa del vento è un romanzo sulla vita del pittore Oskar Kokoschka e sul grande amore che lo legherà ad Alma Mahler, pittrice e compositrice austriaca, vedova del compositore Gustav Mahler. Una relazione che ossessionerà Kokoschka per tutta la vita.

L’articolo prosegue a p. 2 

Questa voce è stata pubblicata in Uncategorized. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento