“Manimàn” di Lorenzo Beccati (Oligo)


E parleremo  anche , di altri personaggi  non meno celebri, anzi  tutti  a loro modo famosi e indimenticabili,  vedi: il grande Honorè de Balzac incappato in un raggiro,  lo scienziato Albert Einstein,  da ragazzo goloso frequentatore della  pasticceria Romanengo,  il regista Alfred Hitchcock, mentre girava il  primo film della sua carriera, Evita Peron idolatrata moglie del presidente argentino Juan Domingo Peron. Un mito della storia sudamericana , morta a soli trentatré anni e il cui cadavere ha riposato per anni al Musocco sotto falso nome. E non dimenticheremo i  pastelli e le matite a marchio Faber,   tanto care a Fabrizio de André  da suggerirle a Paolo Villaggio come soprannome per l’amico…
Oltre alle piccole storie legate a persone , Beccati  ne ha scovato altre, insolite, insomma  tutta una serie di  buffi aneddoti che si rifanno ad abitudini,  mestieri, credenze, luoghi e oggetti sacri e profani.
Senza dimenticare, e come poteva,  il misterioso ricorrente e mortale  dilagare della peste che a Genova si provò a contenere nel Lazzaretto oggi demolito nella zona della foce del torrente Bisagno,  più o meno dove si trova attualmente Piazza Rossetti . Là veniva  utilizzata una grande costruzione, che  oggi non esiste più, dove venivano ricoverati non solo  gli ammalati ma anche tutti coloro che potevano  avere contratto il morbo… Ma cosa bisognava  fare per convincere i genovesi  a ricoverarsi  ?
Manimàn – non si sa mai – che non è proprio curioso!

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