di Sacha Rosel
Suo è il volto-simbolo di alcune delle fotografie più famose di Man Ray – si pensi a Le Baiser (Il Bacio) del 1930, così come sua è la sagoma ritratta in alcune foto di moda ormai diventate iconiche, quali The divers (I tuffatori, 1930) di George Hoyningen-Huené, o la presenza statuaria del film Le sang d’un poète (Il sangue di un poeta, 1932)di Jean Cocteau. Eppure, Lee Miller (1907-1977) fu ben più che una semplice modella o musa ispiratrice. Testimone e insieme protagonista dello scardinamento dada e surrealista, Miller collaborò fianco a fianco di Man Ray dal 1929 al 1932 condividendone la passione per la fotografia, in particolare scoprendo in questa arte un’inedita libertà di sperimentare e creare analogie sovversive.
Notevole è ad esempio l’effetto provocatorio della sequenza Untitled (Senza titolo, ridenominata Severed Breast from Radical Mastectomy, Seni asportati durante una mastectomia, 1930), dove Miller utilizzò due mammelle asportate chirurgicamente da alcuni medici prendendole dalla tavola operatoria e ritraendole come cibo dentro un piatto posto su una tavola imbandita.
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