Sul comodino della Rambaldi
Massimo Picozzi in qualità di perito e consulente si è occupato dei casi di cronaca nera più discussi degli ultimi anni. Dal 2009 conduce CSI Milano su Radio 105 ed è opinionista della trasmissione Quarto grado. Autore di molti libri tra i quali Verbal Warrior. Il potere delle parole per disinnescare il conflitto ha pubblicato con Carlo Lucarelli, per Solferino, Nero come il sangue e Nero come l’anima.
“Era una donna dal carattere forte, che resisteva benissimo. L’interrogatorio, nel complesso, sarà durato cento ore ed è stato duro. La Fort ammetteva la relazione con Ricciardi, tutto il contesto; ammetteva tutto quello che le faceva comodo, ma poi, quando si arrivava al dunque, alle ore 20 di quel 29 novembre, ecco che trovava l’alibi nonostante le nostre domande incalzanti e continue. Ma durante un interrogatorio, non bisogna fermarsi ai primi ostacoli. Bisogna esaminare la personalità che si ha davanti, trovare una breccia nell’animo dell’interrogato e incunearsi. Ma non condivido l’idea che, pur di ottenere una confessione, un poliziotto possa utilizzare mezzi che infrangono la legge. Una confessione ottenuta così non può soddisfare l’inquirente. Fra la voce dell’imputato e la voce della mia coscienza, io scelgo sempre di privilegiare la voce della mia coscienza.”
Cinema e letteratura sono pieni di investigatori e detective, ma cosa conosciamo davvero di quelli veri? Poco e niente. Da giornali e televisione apprendiamo le gesta dei criminali e l’eventuale risultato finale delle indagini, ma del vero lavoro dei poliziotti che c’è dietro non sappiamo nulla.
Con le dodici storie vere di Detective, Massimo Picozzi, ci fa finalmente conoscere le epiche sfide tra detective e antagonisti che hanno lasciato il segno.
(la recensione prosegue a p. 2)