#grandangolo di Marco Valenti
Simon Parcot, scrittore e insegnante di filosofia francese arriva al suo primo romanzo sulla scia di un’esperienza di vita che lo ha portato a dare del tu al mondo ad ogni latitudine. Himalaya, Caucaso, Balcani e Nordafrica, Sahara, Polo Nord sono solo alcune delle lande che ha raggiunto e toccato con mano nelle sue peregrinazioni. Il suo “Il confine del mondo è verticale” non poteva quindi avere genesi migliore.
Il romanzo ci porta in un paese d’alta quota sommerso dalle nevi, dominato da una montagna sacra, di cui mai nessuno ha visto la vetta, chiusa e protetta dalle nuvole. La “Cordata” un gruppo di soccorritori esperti pronto a portare in salvo tutti coloro che si avventurano in altura, è chiamato questa volta a raggiungere l’ultimo rifugio prima del monte, dove vive Padre Salomone, un vecchio sacerdote ossessionato dal quarzo anima, un prezioso minerale che si dice si trovi sulle pareti rocciose del luogo. Questa sarà l’occasione per Gaspard, il capo cordata, per tentare la scalata alla montagna sacra. Da tempo infatti medita l’ascesa spinto da una vera e propria iniziazione spirituale che lo possa portare a confrontarsi con quel luogo mistico in cui nessuno si è mai avventurato. Un luogo che rappresenta appunto, il vero confine, verticale, tra il mondo che viviamo e l’empireo. Un confine più metafisico che realmente legato all’altura.
Tre uomini, una donna e due cani. Questa la composizione della Cordata che attraverso una tempesta di neve riesce a raggiungere quella che per molti di loro è la meta del viaggio ma che per Gaspard è solo l’inizio del percorso. Una cordata “borderline” fatta di personaggio che tra loro non potrebbero essere più diversi. Uniti però dalle leggi dell’alpinismo e dal rispetto per la natura, vera padrona di quei luoghi.
“Il confine del mondo è verticale” ci racconta una storia che unisce la magia e l’amore per l’alpinismo con il fantastico e la filosofia, per un romanzo avvincente che ci aiuta guardarci dentro, in cerca di quelle che sono davvero le nostre aspettative. Per dare finalmente risposta a domande che da troppo tempo fingiamo di non vedere, ma che sappiamo reali e concrete.
Ci sarebbero tante altre cose da dire, ma non indugio oltre, non voglio svelare nient’altro. Il romanzo è un qualcosa di talmente prezioso, a cui mi sono immediatamente affezionato. La mia paura è quella, cercando di scavare ulteriormente in profondità, di rischiare di sminuirlo in alcuni suoi frangenti nel momento in cui ne esalto taluni altri aspetti. Per cui fatevi un favore, compratevene una copia e leggetelo, solo così capirete cosa cerco di dirvi.