Sul comodino della Rambaldi
Sabina Macchiavelli – Bologna – organizzatrice di eventi, insegnante di scrittura creativa e di lingue straniere, autrice di audio-documentari, dottorato presso la University of South Wales di Cardiff sulla docufiction radiofonica. Ha pubblicato il romanzo Più di così si muore, la raccolta E a chi resta arrivederci e il romanzo La Bambina del Lago scritti col padre Loriano.
“Si va a Londra per sperimentare, si va per perdere i genitori, per lavorare o per smettere di farlo. Si va a Londra per la New Wawe – o il Britpop – per l’inglese utile e per l’università infruttuosa, per la Tate Gallery e perché è lontana quanto basta. Perché si arriva in treno via Parigi e poi col ferryboat, si arriva alle sei di mattina e si aspetta, sans toit ni loi, che il Tourist Office apra per prenotare un letto. Si va a Londra per fede o miscredenza, per la gente che arriva dal mondo e chissà dove sono i londinesi, per l’underground, il pub e (finalmente) la birra. Si va a Londra perché ci è nato David Bowie.”
Ci frega moltissimo degli anni ’80 quando ci divertivamo ancora. Quando pensavamo, a torto, che il meglio dovesse ancora venire e che le cose, andando avanti, non potessero che migliorare. Quando non ci saremmo mai sognati pandemie e mascherine. Quando avevamo la libertà e non lo sapevamo.
Si va a Londra per sperimentare, per andarsene dai genitori e perché non si sopporta più la polvere del condominio.
Chissenefrega degli anni ottanta è il racconto di un’educazione sentimentale sullo sfondo di cambiamenti epocali. Un viaggio che mischia diario e cronaca.
Nel 1987 Sandra ha 20 anni e non vede l’ora di lasciare Bologna. In casa il clima si è fatto irrespirabile. La madre sospetta che il marito la tradisca e i litigi sono all’ordine del giorno.
(la recensione prosegue a p.2)