Recensione di Patrizia Debicke
Una piccola città della Riviera ligure degli anni Sessanta, un microcosmo in grado di presentare vari aspetti umani, far conoscere indimenticabili personaggi, e descrivere un universo che ormai non esiste mentre si ricordano storie che fanno sorridere o altre soffuse di ombrosa malinconia, certi incontri, i casi del destino, di una piccola parte dell’umanità con le sue abitudini, i suoi primi attori, i suoi comprimari, i suoi misteri.
1967 sono ancora lontani i disordini sessantottini.
Luglio 1967. L’estate è in arrivo e con l’estate i turisti italiani e stranieri in cerca di sole e mare. E Roberto Centazzo ci riporta a Cala Marina in tempo di villeggiatura. Piccola e tranquilla cittadina di vacanze immaginaria, ma forse, leggendo, si potrebbe provare a indovinare tra le realtà del ponente ligure quella alla quale potrebbe corrispondere. Abbiamo un vivace centro storico dove si susseguivano le vetrine belle e brutte di tanti negozietti. E dove si notavano i primi infelici esempi della famosa speculazione edilizia che ha poi imbruttito e appesantito il territorio. Ricordi venati di nostalgia di un vicino passato come le buffe cartoline di allora, oggi oggetto da collezione per certuni. Cala Marina, con l’ arrivo dell’estate, ha accelerato il ritmo quanto basta e soprattutto si nota nella piccola stazione ferroviaria dove si fermano persino i rapidi. Ad accoglierli la continua e confortante presenza della piccola comunità al lavoro : Dalmasso, il capostazione melanconico che sogna i nipotini, Ludovica, la dolce barista sensibile con sorellina problematica, Silvano, il timidone dentro la sua edicola arricchita dal caldo di palloni e salvagenti, Bartolomeo, il tassista maniaco dell’ordine, costretto a caricare famigliole piene di bambini che spargono briciole, e infine Adelmo, l’addetto alle pulizie, muto ma osservatore. Ritroviamo anche il professor Martinelli, che d’inverno insegna al liceo a Savona e fa il pendolare, mentre d’estate s’inventa il tempo per recarsi in spiaggia a incantare i bambini con le sue matematiche magie e Norberto, il maresciallo della Polfer, sempre di passaggio , la sua base logistica sarebbe nel capoluogo, affiancato da Zappa, fedele e insostituibile appuntato. Ma d’estate con la popolazione di Cala Marina che si moltiplica, ci vorrebbe ben altro per tenere tutto sotto controllo
Anche una piccola stazione poi può farsi teatro di brutte storie.
(la recensione prosegue a p.2)