La libreria di Gabriella
A cosa può portare un semplice lavoro scolastico?, possono delle ricerche di una studentessa arrivare a scoperchiare parte delle certezze di un piccolo paese inglese?. Leggendo l’opera di Holly Jackson,
“ Come uccidono le brave ragazze” edito da Rizzoli, a tutte queste domande viene data una esauriente risposta e quello che ne viene fuori è sconvolgente.
Holly Jackson dopo la laurea in Linguistica letteraria e scrittura creativa, ha deciso di dedicarsi alla lettura e successivamente alla scrittura e questo è il suo primo romanzo dal quale si intuisce la sua passione per i documentari sul crimine e per il lavoro di detective.
L’autrice ci racconta di Pippa Fitz-Amobi, una studentessa che come tesina di fine anno prima di andare al college, decide di concentrarsi su un caso di sparizione avvenuto cinque anni prima nel suo paese e di studiarlo in maniera più approfondita perché molte sono le cose che non le sembrano siano state condotte in maniera corretta durante le investigazioni fatte. La ragazza sparita e che si pensa sia morta è Andie Bell, una delle ragazze più popolari della scuola e molto invidiata da tutti. Per la cittadina di Little Kilton, dove si svolgono i fatti, Andie è stata sicuramente assassinata e l’assassino è stato Sal Singh, compagno di scuola ed amico della ragazza scomparsa. Quella che sembrava essere per Pippa una semplice tesina di fine anno, si trasformerà in una vera e propria ricerca della verità che porterà Pippa in una situazione di grande pericolosità.
Due famiglie sono state travolte dai fatti: quella della scomparsa e quella del presunto assassino che a sua volta ha trovato la morte facendo così cadere la sua famiglia ancor di più nello sconforto. La Jackson è stata brava a far emergere, durante il racconto, gli stati d’animo di entrambe le parti mettendo anche in risalto l’approccio della cittadina nei confronti soprattutto della famiglia di Sal. “Pip sapeva dove vivevano. Tutti a Little Kilton sapevano dove vivevano. La loro era la casa stregata della città; quando le passavano davanti, le persone acceleravano il passo e la parola si strozzava e moriva in gola. Bambini urlanti si radunavano lì, tornando a casa da scuola, sfidandosi l’un l’altro ad andare di corsa a toccare il cancello. Ma non era infestata da fantasmi, soltanto da tre persone tristi che cercavano di vivere le proprie vite come prima”.
(la recensione prosegue a p.2)