
Recensione di Patrizia Debicke
Oggi Aba Ice è loro prigioniera in un luogo di montagna degli Appennini centrali, scelto dalla Cia e dai suoi capi. E dentro di lei, forse non esiste più confine tra Aba, moglie e madre, e Ice, spia in servizio attivo dei Servizi Segreti italiani. In poco tempo tutto è cambiato mettendola di fronte a scelte e azioni decisive che hanno cambiato il futuro di molti e forse anche il suo.
Aba Abate, figlia di Adelmo, generale dei carabinieri dei servizi segreti italiani che le ha impartito un’educazione severissima, è una donna che vent’anni prima ha scelto di sposare Paolo, uomo colto, tranquillo e che lavora con profitto in pubblicità, pur crogiolandosi nel sogno di diventare un famoso scrittore.
Aba è madre di due ragazzi, Francesco e Cristina, diciassette e quindici anni, due adolescenti viziati e, come tanti dei loro coetanei, assillati da problemi e conflitti con se stessi e gli altri. Francesco traballa in quasi tutte le materie a scuola e sogna solo il rugby, Cristina invece, la testarda matematica della famiglia, sembra sempre in contestazione, soprattutto con la madre e in guerra con la bilancia.
Da lontano Aba governa saviamente questo quadretto di economia domestica, tramite l’imperturbabile saggezza di Rudica, cuoca cameriera e vero nume tutelare.