Recensione di Patrizia Debicke
I romanzi noir, sganciati dalla quotidiana oppressione della folla cittadina, consentono ai personaggi privati dalle tante distrazioni concesse dal frenetico pulsare del mondo metropolitano, di crescere, esprimersi meglio e vivere quasi di vita propria. Parrebbe quasi che la provincia sia in grado di offrire maggior cassa di risonanza a voci, aspettative , illusioni e ansie dei protagonisti. Forse perché la provincia rappresenta un ambiente chiuso, un’entità particolare fine a se stessa? E in particolare mi pare di intuire la provincia catalana, scelta stavolta dalla scrittrice Susana Hernández per ambientarci il suo nuovo romanzo.
Con Scelte sbagliate La Hernandez già nota come romanziera e drammaturga debutta in catalano, con questo suo tragicamente angoscioso romanzo noir che si fa leggere d’un fiato.
Un romanzo corale ambientato in una piccola località della comarca (provincia) di Osona in piena Catalogna rurale. Un romanzo diviso in lunghi capitali basati sui diversi punti di vista dei quattro personaggi o voci narranti, ma che si fa leggere d’un fiato.
Quattro principali protagonisti e interpreti, come leggerete di seguito.
Axel Badia, il primogenito di una abbiente famiglia della regione, in gravi anzi gravissimi problemi economici, provocati dall’avere le mani bucate e aver ricevuto solo le briciole della ricca eredità paterna. L’azienda infatti, secondo la volontà espressa dal padre prima di morire, è andata a Rai il secondogenito. Axel è indebitato anche nei suoi confronti. Per superare in qualche modo la loro drammatica situazione economica che ben presto potrebbe costar loro anche la casa dove abitano, Axel si lascia convincere da sua moglie, l’energica w ammaliatrice Lisa. Sarà Lisa a immaginare e pianificare il rapimento del nipotino Joel.