A dirla tutta a Hope il tedio è tale che la diciassettenne Trinity McKenzie, allieva della Hope High School, non vede l’ora che arrivi settembre per partire per l’Università e diventare giornalista. Ha sempre visto Hope come una prigione, ma terminato l’anno sarà finalmente libera di andarsene. Fine sagre di paese, fine ragazzi che ti invitano fuori solo per palpeggiarti, fine puzza di granturco e di stufati di pesce e fine delle tristi domeniche in parrocchia. Perché a Home si muore di noia, anzi si muore e basta, visto che a un certo punto sparisce Grace, la migliore amica di Trinity, e il suo cadavere viene ritrovato in un bosco con le mani amputate. Grace era un’eccellente pianista che presto si sarebbe iscritta in un prestigioso college di New York. Sapeva tutto di Trinity e credeva in lei ed era l’unica che la capisse davvero.
Dai primi rilievi l’assassino sembra conoscere bene il bosco e non dev’essere muscoloso. Potrebbe essere un uomo o una donna, o qualcuno che Grace conosceva perché a Hope un estraneo non sarebbe passato inosservato. L’ha sorpresa nel bosco, l’ha uccisa, e ha fatto sparire il cadavere tra le rocce, coprendolo con le foglie, portandosi via le mani. Sul posto non ci sono tracce di pneumatici, né indizi utili a identificare l’assassino. La scientifica isola la zona. I giornalisti accorrono e quella notte nessuno dorme.
Il giorno dopo vengono interrogati i compagni di scuola, ma troppe domande finiscono per rallentare l’indagine. Dopo il funerale ogni auto sconosciuta viene guardata con sospetto.
Un paio di mesi dopo un’altra ragazza viene trovata morta sotto le foglie. Voleva fare la ballerina, e l’assassino le ha tagliato le gambe.
A investigare toccherà allo sceriffo McKenzie padre di Trinity, ma quando le indagini si arenano sarà Trinity stessa a voler scoprire l’assassino con l’aiuto dell’affasciante Julian appena arrivato in città. E i delitti non si fermeranno lì, perché altre ragazze verranno assassinate…
Fin da piccola scrivere e leggere sono le passioni di Valentina Camerini che passava i pomeriggi leggendo Topolino e si divertiva a inventare storie coi suoi personaggi preferiti. I suoi prediletti naturalmente sono sempre stati i cattivi. E dopo tanti libri per ragazzi, il thriller Fidati di me rappresenta per Valentina una nuova sfida.
Una sfida vinta.
Paola Rambaldi