L’inutilità di un agosto in città senza amore. Un mese fatto per amare avvinghiati in letti bollenti. La voglia di abbracciarla ora che non c’è più. Il bisogno di bere per non pensare alle mani che la sfioreranno e alla voragine che ha lasciato nel letto.
La pioggia che cade su un amore finito, lui che prende la macchina e se ne va.
Storie di amicizie perdute, di vecchi che ripensano alla loro gioventù sulle panchine di un parco, di un mondo che si sgretola.
Il ricordo dei genitori. La mancanza di chi ci prendeva per mano da piccoli.
La mancanza di un fratello.
“Labbra rosse e denti bianchi/su schermi piatti e riviste ignoranti/Non c’è più guerra in occidente/ma sanguina l’Africa impotente/e grida di rivolta giungono da Oriente./che cultura/che futuro c’è in vetrina?/Sono scatole vuote buttate al di là della cortina/ogni giorno l’uomo uccide e giustifica sé stesso/il proprio egoismo e la sete di potere/in nome della cultura e del progresso/sempre alla luce di un nuovo sapere.”
L’energia che trasmettono i bambini. Il sogno di un figlio. E ancora il ricordo di altre donne. E poi Bologna, così sporca, la puzza dei portici, le notti affogate nel vino delle osterie. Storie di altri incontri. La giungla del corteggiamento. L’incontro tra una ragazza castana e un tizio alto e secco. Una radio che passa la solita lagna. Una telefonata. E poi Francesco che parla con se stesso e di se stesso e che si interroga su che uomo è, e su che uomo sarà.
“Una sera per caso, Noi due/Sinuoso come la notte/respiro il tuo corpo ricoperto di stelle/Ascolto i tuoi occhi brillare nel silenzio di un bacio/Non tremo più/trafitto nel tuo abbraccio.”
Pensieri, parole e racconti di Francesco Tomesani movimentati dalle curiose illustrazioni di Maria Vittoria Cassanelli.
Paola Rambaldi