“Il sangue degli abeti” di Corrado Peli (Time Crime)

Recensione di Patrizia Debicke

Lasciata le nebbie della Bassa bolognese  di Case Lunghe, la  frazione San Felice, cupo scenario del primo e indovinato romanzo di Corrado Peli, I bambini delle case lunghe, si cambia location e panorama . La penna del’autore  si sposta infatti in provincia di Modena e ci fa salire con lui  a Roccacupa, piccola stazione sciistica dell’appennino modenese dominata dalla vetta del Momte Cimone e che vede Sestola e Pavullo come principali centri abitati. L’ordine pubblico per il benessere dei cittadini  è controllato da una stazione dei carabinieri composta da solo quattro membri e governata dal Maresciallo Morra, originario del Salento ma che si è fatto le ossa in dieci anni a Castellamare di Stabia. 

Il sangue degli abeti», nuovo romanzo giallo per lo scrittore medicinese Corrado  Peli | Sabato Sera

24 dicembre, vigilia di Natale. Pochi fiocchi di neve volano in cielo come anticipo e annuncio della bella nevicata promessa dal meteo e attesa a gloria per la gioia dei festaioli  e dei numerosi ospiti invernali. Le piste da sci sono aperte, alberghi,ristoranti, negozi e caffè, tutto è pronto per accogliere i turisti che salgono da fondovalle.

Quando il Maresciallo era bambino, suo nonno gli aveva spiegato che il sangue degli abeti era la resina. La resina che, con il suo sublime e denso profumo, parlava di boschi, di cieli azzurri,  di aria pulita.  E proprio boschi, cieli azzurri e aria pulita aveva ritrovato a Roccacupa in Emilia quando, quindici anni prima, si era trasferito con la moglie.  Ma non solo quello perché, appena arrivato, si era guardato attorno e aveva capito tutto. A Roccacupa non si aspettava che  lui. Gli ci era voluto ben poco per  ambientarsi e cominciare a nuotare a suo piacere come un pesce in uno stagno. In poco tempo anzi era  diventato uno squaletto attento e ben pasciuto. Oggi sa tutto di tutti, chiude gli occhi se necessario, grazia multe, fa la tara su vizi o piccoli crimini e addirittura finge di ignorare  il piccolo giro di droga e prostituzione alimentato da belle ragazze dell’est che gravita intorno alla Snoopy Bar, locale appena  fuori dal paese. La sua morale in merito è meglio un approdo sicuro dove qualche marito annoiato possa sfogarsi tranquillamente, togliendo tensione al matrimonio. Insomma tirate le somme: il maresciallo Morra a Roccacupa si è trasformato con disinvoltura in una specie di boss, ecco… in un reuccio di un mini stato, il paesino sugli Appennini tosco-emiliani. E ora, sotto Natale, uscendo dalla macelleria dove ha raccolto il frutto della sua benevolenza, si augura di non avere seccature durante le Feste, ma il cellulare suona e dall’altro capo del filo c’è una istanza che deve perr forza accogliere.  Il display segnala Vittoria Segni urgente. E a Vittoria Segni, lui deve rispondere. Perché Vittoria Segni è la ricchezza e il potere incarnati  della zona, la proprietaria della famosa clinica privata che sorge nella frazione vicina, clinica dedicata al ricupero o meglio alla sopravvivenza dei pazienti in coma.  Vedova, mentre il figlio maggiore felicemente sposato vive e lavora da anni negli Stati Uniti, convive dalla morte del marito con Simone, il minore,  sempre sotto sorveglianza perché  ha mostrato fin dall’infanzia serie problematiche  di autismo. Però Simone da giorni, con la complicità della madre e la molle connivenza del maresciallo, ha interrotto la terapia che lo teneva prigioniero delle medicine e ogni notte o quasi vaga a piedi lontano dalla villa dei Segni per poi tornare però sempre a casa ogni mattina. Ma non quella notte. La notte tra il 23 e il 24 dicembre. Insomma  è scomparso dalla sera prima. Dov’è finito? Cosa gli è successo?  Morra teme brutte sorprese e i suoi timori si concretizzeranno il 25, il giorno dopo Natale, perché anche il gestore dello Snoopy Bar denuncerà la scomparsa di una sua cameriera,  la bella Irina. Non si è presentata al lavoro e da due giorni non risponde al cellulare. Simone conosceva Irina…  E il 26, quando un contadino, che sta  usando il suo trattore come spazzaneve, dall’alto della cabina scorge, in una valletta sotto la strada,  il rosso del tettuccio di una macchina abbandonata,  semisepolto dall’abbondante  nevicata della notte della Vigilia,  si scoprirà il peggio. L’uomo infatti, scendendo per controllare, troverà di fianco alla macchina il cadavere di una ragazza. Tragico ritrovamento  che spezzerà definitivamente l’inossidabile quiete di Roccacupa. La morta che è Irina, la ragazza dello Snoopy Bar, è stata strangolata con la cintura di un accappatoio. E trattandosi  di un delitto, ci vorrà  l’arrivo dal comando di Modena del tenente Sandra Pianigiani, incaricata di indagare e risolvere il caso, per stravolgere le architetture  del Maresciallo Morra e i suoi piani per Roccacupa.  Ma la Pianigiani non avrà vita facile. Insomma dovrà  adoperarsi e intestardirsi per andare fino in fondo e scoprire tutti i torbidi segreti di Roccacupa.  Segreti che neppure l’abbondantissima nevicata può continuare a nascondere perché stavolta il Natale, oltre ai doni e alla gioia, ha  portato anche un omicidio. O forse addirittura più di uno.

Ma ora non si deve e si può dire altro per non guastare la lettura di un romanzo  intrigante, denso di colpi di scena e  in cui scenario e atmosfera  assumono un importantissimo ruolo nella trama. Un paese inventato, ma tanto simile ad altri, deliziosi della vasta zona  alle pendici della monte più alto degli Apennini settentrionali, il maestoso Cimone.

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