Uomini che odiano le cinquantenni

di Marilù Oliva

“Vi dico la verità. Non riesco ad amare una donna di 50 anni. E’ troppo vecchia. Un corpo di donna di 25 anni è straordinario. Il corpo di una donna di 50 non lo è affatto”: queste  le parole di Yann Moix, scrittore e regista francese cinquantenne, in un’intervista per Marie Claire.

Salve, Yann Moix, sono una donna. Non ancora cinquantenne, ma spero di arrivarci, perché prima o poi ci arriveremo tutte senza pensare che i cinquanta siano un traguardo orrorifico, come forse lei vuol farci credere. Anzi, spero di vivere ancora più tempo e vedere i miei figli crescere e non disdegno di giungere ai settant’anni o forse più. Vorrei però farlo dignitosamente, serenamente, senza l’ansia della giovinezza perduta, senza che qualcuno mi additi perché – com’è giusto che sia – il tempo ci cambia.

Risultati immagini per monica bellucciQuello che lei ha dichiarato con l’ostentata pseudo-ingenuità di un liceale convinto di essere dalla parte del giusto perché esterna ciò che sente (“Vi dico la verità”), ha un nome. Si chiama violenza. In questo caso, violenza psicologica contro una categoria che con la violenza di ogni tipo si deve misurare ogni giorno. Quindi, statisticamente, lei non ha fatto nulla di eclatante: si è associato alla torma di uomini (e spesso anche donne) che massacrano il genere femminile o lo relegano a un gradino più basso. In questo, dunque, trovo la sua uscita molto mediocre e ovvia. Sono diversi gli uomini che la pensano come lei. Non tutti, per fortuna, ma ce ne sono e hanno il buonsenso di starsene zitti. Sono gli stessi uomini che non accettano di invecchiare (e se si trovassero oberati dal carico immenso di aspettative che grava su noi donne, credo si suiciderebbero), uomini che si illudono di fermare il tempo circondandosi quando possono da una compagna molto più giovane, bellissima, servizievole, devota o da tante amanti o che pagano prostitute che potrebbero essere le loro figlie. O che praticano turismo sessuale in luoghi lontani (a proposito, ha detto che preferisce le orientali? Anche questo mi torna). Sono gli stessi uomini che rifiutano le coetanee perché le considerano troppo complicate, perché infastiditi dal fatto che abbiano una testa pensante. Lei dice:

“Il corpo di una donna di 25 anni è straordinario”

Vero. Ma dipende dal punto di vista. Anche il corpo di un neonato è straordinario o quello di un ottuagenario, se li guardiamo dal punto di vista medico-fisiologico. E anche intendendola dal punto di vista sessuale, resta tutto relativo. Per un pedofilo, straordinario è il corpo di un bambino di dieci anni. Per un uomo che ama qualcuno del suo stesso sesso, è eccitante il corpo di un altro uomo e non saprebbe che farsene della disponibilità di una venticinquenne, fosse anche la più bella del mondo. Per un acrotomofilo, straordinario è un corpo amputato. Uno zoofilo sogna il ventre peloso di una scimmia. Per un compagno che ama la propria donna, invece, il corpo sublime è il suo, al di là delle categorie del tempo. Questo per dirle, caro Yann Moix, che, certo: la giovinezza ha i fiori in bocca, non ci piove. Ma che a lei – cinquantenne – piacciano le venticinquenni, è un dato soggettivo, in parte condiviso da un certo tipo di uomini (spesso insoddisfatti dalle loro relazioni pregresse con coetanee), ma, per fortuna, non universale.

“Il corpo di una donna di 50 non lo è affatto”

Per chissà quale arcano recondito e irrisolto, lei deve odiare così tanto le donne da non essersi accorto che in giro ci sono un sacco di cinquantenni bellissime e intriganti. E non solo cinquantenni.

Senza contare che queste sue dichiarazioni sono un nuovo tassello verso la reificazione del nostro corpo, reificazione cui lei, col suo assunto, ha dato l’ennesimo contributo, relegando le donne a oggetto sessuale addirittura con data di scadenza limitata. Imprigionandole nella gabbia di una “bellezza a tutti i costi”. Nella prossima intervista potrebbe proporre di attaccarci un cartellino addosso con scritto: “Da consumare entro un anno” o “Scaduta da vent’anni”, a seconda della distanza che ci separa dai 25.

“Vi dico la verità. Non riesco ad amare una donna di 50 anni. E’ troppo vecchia” è come dire “Le donne di cinquant’anni non meritano amore”.

Perché assolutizzare quella che è una sua peculiare parafilia? Perché tartassare le donne – e qui la violenza si fa mediatica, perché le sue esternazioni avranno sì sollevato polemiche, ma le avranno anche elargito molta visibilità –, donne che già devono vedersela con il gender gap, la svalutazione su svariati campi, il femminicidio etc etc? Forse perché le ritiene una categoria fragile, contro la quale è più facile suscitare scalpore?

Chissà da dove nasce questa ferocia verso le donne. Tutte, indistintamente: le sue dichiarazioni travalicano le età. Secondo me lei odia anche le venticinquenni che probabilmente usa solo come oggetto sessuale, almeno questo trapela dal modo in cui ne parla. Comunque dicevo: chissà cosa c’è di irrisolto, di frustrante, di segreto, magari di invidiato al genere  femminile. Chissà. Quest’autocompiacimento, che non è solo provocazione, deve avere un’origine segreta e inconfessabile che poi non mi interessa.

E perché a una certa età ci devono essere precluso l’amore, il sesso, il piacere? Allora, visto che lei gioca tanto sul prototipo di quello “sincero a tutti i costi”, sia onesto al cento per cento e faccia quella bella proposta che le frulla in mente, ma che non osa rivelare, ne approfitti e lo dica quello che pensa:

“Sopprimiamo le donne dai cinquant’anni in su. Tanto, a cosa servono?”

 

 

 

 

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