Luca Crovi è, probabilmente, il maggior esperto di narrativa “crime” in Italia. Giornalista, saggista, conduttore radiofonico su Radio Rai, scrittore di racconti molto apprezzati su prestigiose antologie. Esordisce, ora, con il suo primo romanzo nella collana più “cool” del momento, quella “Nero Rizzoli” che ambisce a diventare punto di riferimento per tutti gli amanti del genere, ospitando grandi nomi, esordienti assoluti e autori già collaudati e amati dal pubblico dei lettori.
Il romanzo L’OMBRA DEL CAMPIONE segna il piacevolissimo ritorno di un personaggio reso famoso negli anni 30 dall’autore Augusto De Angelis, ovvero Il commissario Carlo De Vincenzi, protagonista anche di uno storico “sceneggiato” televisivo degli anni 70 con il grande Paolo Stoppa.
De Vincenzi (qui in una specie di prequel delle sue precedenti avventure, ambientata nel 1928) è una sorta di Maigret italiano che utilizza il metodo deduttivo reso celebre dallo Sherlock Holmes di Conan Doyle. Amante dell’arte e della letteratura, scrittore di poesie (per questo soprannominato “il poeta del crimine”) il commissario si trova a doversi misurare con la mala milanese, ancora pervasa da un alone di romanticismo e da una sorta di codice d’onore, e un mistero che riguarda un vero e proprio idolo sportivo della città, quel Giuseppe Meazza amatissimo campione della associazione sportiva Ambrosiana (che in futuro sarà meglio conosciuta come Inter).
Il romanzo, al di là della gradevolissima trama di genere, è una prelibata occasione per rivivere atmosfere e scenari di una Milano che non esiste più e alla quale Crovi dichiara, senza mezzi termini, il suo amore incondizionato. Una città immersa nella cosiddetta scighera (“la spessa bruma che punge i visi e gela i cuori”) ma ancora in grado di trasmettere una umanità e un senso di condivisione che oggi, forse, ha smarrito per sempre. Estremamente piacevoli la prosa dell’autore e il tono ironico e malinconico che pervadono tutto il romanzo, la maniacale precisione con la quale la Milano di un tempo viene ricordata sin nei minimi particolari topografici, gastronomici e linguistici. Una lettura davvero rigenerante, un noir diverso, piacevolissimo e di classe. Qualcuno lo ha definito “un dribbling magistrale” che celebra un campione dello sport e una Milano che non c’è più. Io aggiungo il coraggio e la competenza per riportare in vita uno straordinario personaggio, figlio di un autore (De Angelis) che dovette interrompere la propria attività a causa delle accuse di antifascismo che gli costarono anche la libertà.
Non ci resta che invitarvi a leggerlo e fare i complimenti all’autore, nell’attesa di una nuova avventura del Commissario De Vincenzi a firma del suo nuovo “padre adottivo” Luca Crovi…
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L’ha ribloggato su ENRICO STRAPPETTI.
Lo leggerò