Dario Correnti è un doppio pseudonimo che nasconde due autori e “Nostaglia del sangue” è un caso editoriale internazionale già tradotto in quindici paesi.
Marco Besana, giornalista di nera alle soglie della pensione, trova neve in autostrada, ha il telefono scarico, ed è costretto a fermarsi a scrivere il suo articolo in un grill, dove corteggia una cameriera per farsi prestare il telefono per poter comunicare con la redazione.
In attesa che smetta di nevicare riesce a mandar giù un panino e una birra, nonostante lo schifo che ha appena visto: il cadavere straziato e morsicato di una romena le cui viscere e un polpaccio sono stati ritrovati a centinaia di metri di distanza.
Il giorno dopo al giornale c’è un certo malumore. Il rampante Luca Milesi è deluso perché il caso del momento è appena stato affidato a quel rompicoglioni di Besana e la stagista Ilaria Piatti, che sperava di essere accettata in redazione, non viene nemmeno presa in considerazione.
Nessuno dà credito a quella ventiseienne, che tutti chiamano “la piattola”, infradiciata da capo a piedi e vestita da schifo, nemmeno quando sostiene di avere una pista per l’omicidio della romena. E alle sue insistenze le viene detto di rivolgersi direttamente a Besana, altro elemento di cui si disferebbero volentieri.
Ilaria è convinta che il delitto sia opera di un Serial killer e il fatto che sul posto siano stati trovati dieci spilli conferma che sia un imitatore di Vincenzo Verzeni, il vampiro di Bottanuco, che uccideva per il solo gusto di uccidere: strangolando, mordendo e bevendo il sangue delle proprie vittime. Solo così raggiungeva l’orgasmo.
Il Verzeni fu il primo serial killer italiano studiato da Lombroso.
E l’assassino sembra imitare in tutto per tutto il suo modus operandi; in particolare il caso a cui Ilaria fa riferimento avvenne esattamente l’otto dicembre di cento anni prima.
“Certe mostruosità possono maturare solo in posti così: una provincia del nord Italia, dove soltanto pochi metri separano un gregge di pecore da un centro commerciale con sala slot e fitness, dove la gente abita in villette a schiera con giardino, tavernetta e vetrina con i ninnoli in cristallo, dove riservatezza è un nome che si attribuisce a un’omertà che non ha niente da invidiare a quella dei paesi dove comanda la mafia…”
E come in Uomini che odiano le donne, dove l’esperto giornalista Mikael Blomkvist stringe alleanza con l’inquietante ma ingegnosa Lisbeth Salander, in Nostalgia del sangue l’anziano e disilluso Marco Besana e la giovane e intuitiva Ilaria Piatti faranno squadra per scovare il feroce Serial killer.
Che il mistero di Dario Correnti sia con voi!
Paola Rambaldi
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