Il bambino di carta di Marina Migliavacca Marazza (Libromania)

Recensione di Patrizia Debicke

Il romanzo Il bambino di carta racconta dipingendo lo scenario ambientale e intellettuale della Londra degli Anni Ruggenti e alla stesso tempo rappresenta la storia tratta dalle biografie familiari di Alan e Christopher Robin Milne, padre e figlio che entrambi hanno messo su carta i loro ricordi, interpretata da Marina Migliavacca Marazza. Una storia allo stesso tempo struggente e coinvolgente di una benestante coppia londinese scombussolata dal successo e del loro unico figlio, un bambino fragile e delicato che la fama privò dell’infanzia. Tra le righe di questo romanzo troverete un mondo vero ma particolare fatto di tate, suffragette, club esclusivi per gentiluomini e reduci della prima guerra ancora piagati nel corpo e nell’anima.

Scoprirete l’amarezza di chi scioperava per fame mentre il bel mondo viveva lussuose serate di gala a teatro. Conoscerete la dimensione più privata e segreta dei massimi nomi della letteratura inglese del XX secolo e gli insondabili meccanismi di un successo letterario, di un grande capolavoro nato per caso. Ma soprattutto la tristezza portata dall’incomunicabilità tra genitori e figli, il bullismo dei ragazzi sempre crudele, gli orrori della guerra e tanto altro ancora. Winnie the Pooh, il magico orsetto parlante non è stato creato da Walt Disney. Fu inventato da Alan A. Milne, (Blue per gli amici), un commediografo e scrittore inglese che faceva parte dell’intellighenzia della Londra degli Anni Venti. Per Milne scrivere le avventure di Winnie The Pooh fu contemporaneamente una scelta dolorosa ma salvifica perché all’epoca, soffriva ancora di stress post traumatico dovuto agli orrori vissuti durante la prima guerra mondiale. Milne, nelle pagine dei suoi libri fece interagire l’orso Winnie con Christopher Robin, soprannominato Billy Moon, un bambino che esisteva davvero ed era suo figlio. Christopher Robin Milne, detto Billy era nato a Chelsea il 21 agosto del 1920. Suo padre era Alan Alexander Milne, caporedattore della famosa rivista Punch e sua madre Dorothy de Sélincourt, figlia di un famoso uomo d’affari. Sua madre sperava di avere una bambina, e invece fu un maschietto biondo e gracilino, Christopher Robin. Inaspettatamente, le storie di Winnie The Pooh illustrate da Alan Shepard ebbero un boom clamoroso, internazionale. Il successo travolse anche Billy, che da quel momento benché fosse ancora un bambino piccolo dovette rispondere alle lettere degli ammiratori, partecipare a occasioni di gala vestito come un principino e leggere e recitare brani dei libri. Poco a poco, da ragazzino normale si trasformò in una mini celebrità ma divenne anche il bersaglio delle crudeli ironie dei compagni di college. Questo gli regalò la solitudine: non aveva amici e neanche una grande opinione di se stesso, perché si vedeva goffo e timoroso, proprio come l’orso Pooh. Suo padre non sapeva dimostrargli il suo affetto, sua madre lo considerava appena. Solo la tata Olive che l’amava come un figlio gli dedico tutta sé stessa. Tormentato nel profondo del suo animo, per trasformarsi in adulto coraggioso e ritrovare una propria identità, allo scoppio della seconda guerra mondiale Christopher Robin scelse arruolarsi. Ma ci vorrà ancora tempo, pazienza l’esplosione di un vulcano, una ferita, il ritorno a casa e un incontro felice perché alla fine, possa fare finalmente pace con se stesso e scoprire di essere davvero non di carta ma di carne e capace di amare

Milanese, manager editoriale per trent’anni, giornalista, traduttrice, autrice di romanzi, di biografie, di saggi, Marina Migliavacca Marazza ha una laurea in Storia con la s maiuscola e una grande curiosità per le storie con la s minuscola: raccontare le vicende autentiche di uomini e donne che hanno vissuto, amato, sofferto e gioito prima di noi è sempre stata per lei una passione irrinunciabile. “La Storia è un romanzo che è stato”, come diceva Goncourt. Comprende tutti i generi letterari e non conosce censure.

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