di Corrado Ravaioli
Anticipata da una campagna mediatica fastosa, è sbarcata in contemporanea in tutto il mondo Vinyl, la serie ideata da Mick Jagger. Il primo episodio da 112 minuti, diretto dal maestro Martin Scorsese, meriterebbe uno spazio al cinema. C’è tutto l’universo poetico e l’impronta stilistica del regista newyorkese, e non si potrebbe chiedere di meglio. Ingolosito dal trailer, speravo di fare un tuffo nelle atmosfere elettrizzanti della grande mela negli anni ’70, con tutto il fermento musicale dell’epoca, e le speranze sono state ripagate.
Vinyl racconta il mondo dell’industria discografica di quegli anni, seguendo le disavventure di Richard Finestra, fondatore di un’importante casa discografica finita sull’orlo del fallimento. La supervisione di Mick Jagger, protagonista del progetto insieme a Scorsese, si sente. E’ forse grazie al suo apporto se riusciamo a vivere un’atmosfera che abbiamo soltanto immaginato, attraverso la letteratura dell’epoca, o l’aneddotica delle star. Il film è come un juke box impazzito, nel senso buono del termine. Un bignami di suoni e generi che caratterizzato quegli anni, dal blues al soul, fino al glam rock e il punk. All’interno di questo frullatore, troviamo gruppi storici, per esempio i Led Zeppelin, ma anche immaginari, come Nasty Bits, che probabilmente ritroveremo nelle puntate successive.
Quello che manca, rispetto ad altri elementi di altissima qualità, è un livello di tensione maggiore. Terence Winter, showrunner di capolavori come Boardwalk Empire o The wolf of Wall Street non morde come mi sarei aspettato. Intendiamoci, l’episodio pilota è un concentrato di esperienze sonore e visuali che ben rappresentano gli eccessi dell’epoca, e offre un punto di vista inedito. Lo spettatore si trova dietro le quinte, ha un posto privilegiato ai party a base di droga e sesso di gruppo, segue le sessioni in sala d’incisione o le trattative per il contratto di una nuova stella. Ma il magma narrativo, a volte rischia di inghiottire lo spettatore. L’elemento noir potrebbe essere la leva delle prossime puntate. “A prima vista” è comunque un grande prodotto.
super