(versi liberi sul ragazzo violentato con una pistola ad aria compressa, sul suo aguzzino e sulla madre di quest’ultimo)
Cara mamma del delinquente,
che minimizzi, che banalizzi,
tu sei, se non la causa, di certo la più terribile delle lacune.
La difesa ad oltranza produce figli senza misura
e soverchiare, per loro, resta l’unico imperativo.
«È stato solo uno scherzo»,
dici, come se niente più esistesse:
una vittima in fin di vita,
un’esistenza devastata, se prosegue.
Cara mamma del delinquente,
che beceri attorno alla sfortuna,
sei portavoce sguaiata
del bullismo di teppistelli
– contro chi è più debole –
della ferocia del branco
– contro chi è solo –
della violenza fisica – ultimo atto persecutorio
di un dramma replicante.
È stato un gioco,
«un gioco finito male»,
l’insostenibile orrore delle tue parole
la superficialità tristissima,
di quel poco che sei,
come donna, come madre, come cittadina.
Se tu non contieni nulla,
cosa mai potrai dare?
Un figlio non è solo quello che ti esce dalla vagina.
Cara mamma del delinquente,
sai cosa andrebbe fatto ai bravi ragazzi come il tuo?
Non dente per dente, no, io non ci credo:
arriverebbe altri delinquenti pezzi di merda
e noi non ne possiamo più.
I bravi ragazzi come il tuo
andrebbero tolti dal loro contesto,
isolati, rieducati e, semmai, riavvicinati.
Solo una volta imparato lo sbaglio, forse,
con cautela, reintrodotti.
Sai qual è l’indicatore?
Per prima cosa chiederebbero scusa,
anche se non basteranno mai tutte le scuse del mondo.
Cara mamma del delinquente,
che incarni la tracotanza dei nostri tempi
– siamo tutti innocenti, è stata colpa sua,
io non c’entro, ma cosa vuoi che sia? –
se non ti ferma la sconcezza della tua smorfia,
se non ti trattiene, davanti alle telecamere,
il pensiero che ti ascolterà il mondo,
se non vuoi peggiorare la percezione
dell’evento più ignobile dell’anno,
se non ti tocca la vergogna,
almeno ascolta il nostro grido,
è una parola sola: Taci!
Brava!
Caro Mestierelibro, più che brava, ho solo rappresentato la rabbia di tutti noi che non ne possiamo più. Comunque, grazie!
Brava perché hai trovato le parole giuste per esprimere la rabbia, lo sgomento, lo sconcerto davanti a tanta violenza gratuita, immotivata, frutto del nulla di cui ci nutriamo
Purtroppo, Marilù, ho visto e sentito questa donna: credo che qualunque appello alla coscienza le scivoli addosso senza lasciare traccia.
Ti ringrazio per le parole che non riuscivo a trovare
Spaventoso!