di Marilù Oliva
(in memoria di Andreea Cristina Zamfir)
«Ho fatto una bischerata» dice l’idraulico fiorentino
«Volevo solo una rivalsa.
L’ho portata sotto il viadotto dell’Autosole,
trenta euro in cambio della vita.
L’ho legata a una sbarra con il nastro adesivo
– c’è la sigla del Carreggi, sopra: dove lavora la mi’ moglie –
L’ho spogliata, lei aveva freddo,
e l’ho squartata con un manico di scopa.
Aveva solo 26 anni?
Non lo so, non l’ho guardata bene.
Aveva figli? Non gliel’ho chiesto,
forse me l’ha urlato mentre la distruggevo.
Implorava che la smettessi, gridava come una pazza.
Mi sono spaventato, sa? Sono scappato via».
Così è morta Andreea, madre di due bambini,
nel posto più squallido del mondo: sola e crocifissa.
Mi VERGOGNO MOLTO di far parte di questa che ancora alcuni chiamano umanità..
anch’io, Guido. Per fortuna, però, non è tutta così l’umanità e questa nostra indignazione lo dimostra.
ho letto piangendo
un abbraccio, Cristina!
Senza parole.